Buone notizie dall’aerostazione di Malpensa, la primavera fa pensare in grande, si stanno raggiungendo i numeri pre-covid, contro tutti i pronostici negativi.
La sezione cargo dei voli commerciali, in realtà non ha mai risentito molto, ci sono sempre stati grandissimi numeri che continuano ad intensificarsi.
C’è una grande richiesta per assunzione di personale di terra, per gestire il traffico cargo e passeggeri.
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CARGO
Bibliografia dal sito della Sea: Milano Malpensa Cargo è il primo aeroporto italiano per merce trasportata, con una quota di mercato pari a circa il 55%, e il sesto scalo cargo in Europa. Milano Malpensa Cargo è posizionato strategicamente: è il più importante punto di riferimento per l’air cargo nel centro-sud dell’Europa. Inoltre, si trova nell’area più industrializzata d’Italia, con i maggiori flussi di import-export. Milano Malpensa Cargo è ben collegato: una rete stradale in continuo sviluppo unisce facilmente l’aeroporto alle maggiori case di spedizione e operatori logistici in Italia e negli stati vicini.
Milano Malpensa Cargo è efficiente: la qualità e la velocità di tutti i processi di trattamento delle merci, semplificati anche attraverso strumenti informatici innovativi, rendono le operazioni di import-export rapide e sicure. Milano Malpensa Cargo è in crescita: si estende su un’area di circa 500.000 mq, e le sue strutture, in continua espansione, offriranno a breve una capacità di 1 milione di tonnellate di merci/anno.
PASSEGGERI
Per quanto riguarda invece il traffico passeggeri, la crescita del traffico è iniziata nei mesi scorsi, con “una ripartenza imponente, che ci ha sorpreso”, aggiunge il manager di sea: “In inverno avevamo il 50% dei passeggeri del periodo pre-pandemia, a marzo-aprile è iniziata la rincorsa che ci ha portato a chiudere maggio con un -13% di passeggeri sul 2019 e a scendere a -9 a inizio giugno, complici il ponte e il Salone del Mobile”. Così ora si stima che in estate passeranno dagli aeroporti milanesi oltre 18 milioni di viaggiatori. E si attende di vedere se la ripresa proseguirà anche dopo prima di aggiornare le previsioni: “Sei mesi fa stimavamo di poter tornare ai livelli pre-Covid nel 2024 – aggiunge Brunini -. Ci auguriamo che possa accadere con qualche mese di anticipo, ma serve cautela. Intanto arriva l’estate e vediamo come si evolve la situazione, sicuri di aver superato le aspettative.
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